Gene Simmons (Kiss): “Hai vent’anni e sei depresso? Ucciditi”

18
Ago
2014
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E’ scandaloso il messaggio lanciato da Gene Simmons dei Kiss: “Hai vent’anni e sei depresso? Ucciditi”, aveva detto in un’intervista rilasciata al sito SongFacts lo scorso 31 luglio. In seguito alle tante critiche ricevute, comunque, il bassista ha deciso di cancellare il proprio account Twitter, proprio due giorni fa.

Imperdonabile, insensibile, senza contegno… ma un po’ travisato. Il rocker, infatti, ha sì criticato chi soffre di depressione ma solo perchè spesso i motivi di disagio espressi dai giovani hanno a che fare con motivi futili. Il consiglio di porre fine alla propria vita quanto prima era più un modo enfatizzante per spiegare meglio il suo punto di vista che un vero e proprio invito al suicidio:

“I drogati e gli alcolisti dicono sempre: ‘Il mondo è un posto troppo duro’. Mia madre è stata imprigionata in Germania, nei campi di concentramento. E c’è gente che si permette di dire che il mondo sia troppo duro. Lei si alza ogni giorno, adora il profumo delle rose e ama la vita. E ora un idiota qualsiasi di appena vent’anni dice: ‘Sono depresso, vivo a Seattle’. Fancul0, ammazzati. Voglio dire, stai scherzando? Come puoi sognarti anche solo di pensare una cosa del genere? Taci, racimola un po’ di dignità e salta giù da un palazzo.”

Simmons si è poi scusato su facebook attraverso un lungo messaggio: “Voglio rilasciare una dichiarazione in merito alla mia opinione sulla depressione. Credo sia giunta l’ora di un chiarimento. Per quanto riguarda ciò che ho detto sulla depressione, ammetto di aver sbagliato e nella foga del momento ho fatto errori che, a posteriori, giudico totalmente irrispettosi nei confronti di chi realmente soffre combattendo contro la depressione. Mi scuso sinceramente con tutti coloro che si sono sentiti offesi dai miei giudizi affrettati. Riconosco che la depressione sia un problema molto serio e triste, soprattutto quando colpisce un famigliare o un amico. Sostengo fortemente e sono solidale con chiunque soffra di una patologia, in particolare se si tratta di depressione.

Non ho mai indorato la pillola in merito a ciò che penso sull’abuso di droghe e alcol. Ma stavolta la mia intenzione di parlare in modo molto diretto e forse politicamente scorretto della dipendenza da sostanze è stata fraintesa e preso come fosse un vile commento sul dramma della depressione. Dichiarazioni fuori luogo su questo problema così delicato non erano certo nelle mie intenzioni. Comunque, non sono qui per difendermi citando le miriadi di iniziative umanitarie e di sostegno di cui faccio parte. Piuttosto, voglio semplicemente chiarire come il mio supporto vada di cuore a tutti coloro che soffrono di depressione e quanto io sia dispiaciuto di aver detto quelle cose terribili nel corso di un’intervista che avrebbe dovuto lanciare ben altri messaggi.”