E’ morta Chavela Vargas, da sempre a favore dell’omosessualità

06
Ago
2012
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Ieri 5 agosto, all’età di 93 anni, è morta la Chavela Vargas, la “sciamana” del Messico, interprete leggendaria di “Rancheras” dallo stile personalissimo e istrionico. La cantante era molto apprezzata da Almodovar, ed era nota al pubblico italiano per le canzoni scelte dal regista come colonne sonore dei suoi film.

La Vargas era nata in Costa Rica, ma era arrivata giovanissima in Messico e ne aveva presto incarnato lo spirito musicale. In alcune interviste, Chavela Vargas aveva dichiarato che avrebbe voluto morire di martedì perché non desiderava rovinare il fine settimana a nessuno. Invece è morta ieri, 5 agosto 2012, di domenica, e subito ha creato un vuoto immenso nei cuori di chi l’amava molto.

Oltre che per la sua musica, la cantante de “La Llorona” era anche molto nota per la sua omosessualità da sempre dichiarata mai negata, e per aver sempre incitato i giovani a non vergognarsi di quel che sono e di amare senza freni:

“Ho dovuto lottare per essere me stessa e per essere rispettata. Portare i segni di questa lotta è, per me, un orgoglio. Essere chiamata lesbica. Non mi vanto, non lo dico ai quattro venti, ma non lo nego. Ho dovuto scontrarmi con la società, con la Chiesa che maledice gli omosessuali… È assurdo. Come si fa a giudicare chi è nato così? Non ho studiato per essere lesbica e nessuno mi ha insegnato a esserlo. Sono nata così. Da quando sono venuta al mondo. Mai sono andata a letto con un uomo. Mai. Immaginate come sono pura, non devo vergognarmi… I miei dei mi hanno fatta così.

Se è difficile essere lesbiche oggi in Messico, sessant’anni fa lo era ancora di più e Chavela si è sempre distinta per indossare sempre abiti maschili e per presentarsi sempre come un uomo, per indossare sempre il poncho con la pistola nel cinturone e la sigaretta accesa in bocca. Mai ha nascosto di amare le donne, anche se il coming out ufficiale è avvenuto nel 2000 durante un programma televisivo di una emittente colombiana.

“Non ho nulla da nascondere né niente di cui vergognarmi. Non sono mai stata dentro o fuori dall’armadio. Semplicemente stavo lì, dove dove stare, al posto mio: per strada dinanzi a tutti, libera e felice. E se tornassi a nascere sarei di nuovo Chavela Vargas“.

Addio, Sciamana.