Acireale, il palasport chiude per danni: saltano i concerti di Mengoni, Elisa e Coez

12
Nov
2019
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Brutto colpo per la musica dal vivo in Sicilia. Chiude per danni il palasport di Acireale (Catania), l’unica struttura indoor di una certa rilevanza della regione. Saltano così tutti i live previsti nell’isola in queste settimane, tra cui quelli di Marco Mengoni, Elisa e Coez. 

A diffondere la notizia è l’amministrazione comunale, che in una nota per la stampa scrive “In data odierna il Presidente della prima sezione del Tribunale di Catania, sul ricorso per accertamento tecnico preventivo sul Palasport di contrada Tupparello, promosso dalla società Multisport S.r.l., ha rigettato la richiesta del Comune finalizzata all’esecuzione di un accertamento per gradi, al fine di eseguire alcuni interventi minimi per ottenere l’assenso da parte della commissione di vigilanza sui pubblici spettacoli”.

A subire le conseguenze diversi concerti già in prevendita, che salteranno o saranno spostati: il tutto esaurito per Marco Mengoni e la seconda data (28 e 29 novembre), il concerto di Elisa del 6 dicembre e quello di Coez il 7 dicembre. Il tribunale ha rigettato la proposta del sindaco di Acireale Stefano Alì e dei privati, che si erano accordati per ristrutturare l’impianto a spese degli organizzatori, da scomputare sui canoni di locazione. 

I concerti di Elisa e Coez – commenta il promoter Giuseppe Rapisarda – si faranno regolarmente. Abbiamo la disponibilità del PalaCatania di Catania e non c’è nessuna difficoltà per il cambio location. I grandi concerti continueranno ad arrivare in Sicilia e, con i produttori dei tour stiamo già lavorando alle nuove date. Non voglio entrare nelle polemiche di queste ultime ore. Non c’è nessun vincitore, siamo tutti sconfitti. Lascio a qualche altro mio collega il palcoscenico perché più bravo di me a fare lo show. Io voglio pensare solo ai fatti”.
“La Multisport – dichiara la legale rappresentante Donata Indaco – ha garantito l’apertura del Palasport di Acireale per 22 anni. Non ci è stata data la possibilità di andare avanti con la gestione in continuità come prevedono le norme. Alle tante calunnie sul nostro operato e sulla nostra attività non abbiamo mai risposto e continueremo a non farlo. Andiamo avanti per la nostra strada, con i fatti”.