Biografia Korn

James Shaffer (Munky) e Brian Welch (Head) coetanei, entrambi del 1970, si conoscono intorno alla metà degli anni ottanta (1984-85) a scuola. Accomunati dall’amore per lo stesso strumento (la chitarra), iniziano a frequentarsi e ad incontrarsi periodicamente per suonare insieme. Brian partecipa a varie jam con altri ragazzi dove è presente anche Reginald Arvizu (Fieldy). Ben presto i tre daranno vita ad un gruppo, a loro si unirà David Silveria dopo aver risposto al famoso annuncio "cercasi batterista". E’ la segreteria telefonica di Fieldy a ricevere il suo messaggio. Dopo l’audizione, nonostante la giovanissima età (tredici anni!) David dimostra di possedere già un suo stile originale. Con l'arrivo del cantante Richard Morales gli LAPD sono al completo (la sigla sta per Love and Peace, Dude, al tempo stesso è la medesima del Los Angeles Police Department). I cinque fanno parecchie esibizioni nella loro città natale (Bakersfield, in California). Alla fine degli anni '80 decidono di trasferirsi a Huntington Beach, a sud di Los Angeles, con un unico obiettivo: riuscire ad ottenere un contratto discografico. Head non seguirà il gruppo, ma si aggregherà di tanto in tanto come tornante (e scola-birre!) per alcuni concerti. Il sound degli LAPD è una sorta di hard-rock funk che prende spunto da gruppi ben noti come Faith No More e Red Hot Chili Peppers. Dean Naleway fondatore nel 1986 della Triple X Records (nel 1987 pubblicherà l’album di debutto omonimo dei Jane’s Addiction) insieme a Peter Heur, vedendo una loro esibizione live rimane colpito dalla sezione ritmica (Fieldy e David) tanto da offrirgli un contratto.

- 1991 Esce il primo lavoro degli LAPD. L'album riceve i primi consensi; per la dimensione live si unisce a loro Head. Arrivano anche i primi problemi legati alla cattiva fama che i cinque, con i lori eccessi, si cuciono addosso, cosa che non piace ai gestori dei locali in cui vanno ad esibirsi; molti inizieranno a rifiutare i loro show. L'imminente tour europeo viene rinviato fintanto che i ragazzi non dimostrano di aver dato un taglio netto a certi atteggiamenti (a decidere alla fine è la Triple X Records), e ciò complica le cose. La band è impaziente, ma viene a crearsi un ambiente avverso e sfavorevole ad entrambi, che si risolve alla fine con l’annullamento del contratto. In seguito Richard Morales abbandonerà per problemi personali ed è la fine degli LAPD.

1993

- 1993 Primi mesi del nuovo anno, Munky e Head ritornano a Bakersfield. Una sera si trovano in un locale dove suonano i SexArt e i due rimangono colpiti dalla voce del cantante (Jonathan) della band. A fine concerto lo raggiungono, si presentano, lo riempiono di complimenti e lo invitano addirittura in sala prove per un'audizione. Inizialmente Jonathan è restio, per rispetto verso i SexArt, e anche a lasciare la sua città ed il suo lavoro (in obitorio). L'audizione prevede l'esecuzione di un brano del gruppo, già ascoltato su nastro, dove il cantante deve improvvisare un testo. L'interpretazione vocale di Jonathan si adatterà benissimo, prima ancora che il brano venga finito. Munky, Head, Fieldy e David hanno già arruolato il portentoso cantante. L'arrivo di Jonathan porta subito delle modifiche alla musica dei Creep (questo il nome della band prima del suo arrivo), che diventa più oscura, pesante, ma soprattutto più espressiva, eloquente, emotiva. Per l'ultima volta la band cambia nome e si ribattezza in Korn, grazie ad un'idea di Jonathan, che in una leggendaria intervista racconta il significato del corn (grano) storpiato: "Eravamo a un party a Bakersfield e c’erano due omosessuali che parlavano tra di loro del modo in cui facevano sesso. Uno leccava il culo all’altro quando questo a un certo punto gli spruzzò di diarrea tutta la faccia; e quando aprì la bocca, gli era rimasto sulla lingua un chicco di grano. Da allora avevo l’abitudine di avvicinarmi alle persone che conoscevano la storia dicendo corn! per disgustarle". Due settimane dopo l'ingresso in formazione di Jonathan, i Korn fanno la loro prima apparizione live, che ha luogo ad Anaheim (California), seguita da quella a Riverside (California). Sarà l'inizo di una serie di date dove i cinque non risparmiano risorse fisiche e nervose, conquistando da subito i primi seguaci. I primi brani che suonano del loro personale repertorio sono Blind, Predictable, Daddy e Alive, canzoni che finiscono nel primo demotape intitolato "Niedermeyer’s Mind".

- Le prime offerte per un contratto discografico provengono sia dalle indipendenti che dalle majors, ma i Korn non affrettano i tempi ed evitano di buttarsi sulla prima proposta, preferendo attendere fino a quando non trovano qualcuno disposto a garantir loro libertà artistica e appoggio costante; richieste che alla fine soddisfa la Immortal Records. Una scelta azzeccata, come dichiara lo stesso Jonathan: "Per noi era il massimo. Avevamo una casa discografica abbastanza piccola da poterci concentrare su di noi, ma che allo stesso tempo era parte di una multinazionale. Al momento giusto, sapevamo che ci avrebbero promosso sul serio". Iniziano i lavori per il primo album, in una piccola sala d'incisione ad Anaheim.

1994

- 1994 Estate del 1994, si recano a Malibù, agli Indigo Ranch Studios, per le vere e proprie registrazioni. Terminata la prima fase riguardante le tracce strumentali, ci si concentra sulla voce. Per i testi, chiaramente autobiografici, riguardanti un passato non poco doloroso, Jonathan torna a Bakersfield, ai Fat Track Studios, dove può respirare le ossessioni e gli spettri della sua infanzia. L'approccio del cantante con il microfono è unico, Jonathan urla, sbraita, sospira, geme, piange, impreca, ansima, liberandosi di tutte quelle sensazioni negative, riuscendo ad esorcizzare il male nero presente interiormente nel suo profondo, e la musica diventa la sua migliore terapia. Il sound che i Korn riescono a tirare fuori è innovativo, le sette corde di Munky e Head lavorano sui suoni, sulla struttura, più che sulle singole note, costruendo intrecci, ricamando riff, un groove massiccio e travolgente. I chitarristi prediligono il contrasto, ai riff ottenuti attraverso i classici powerchords ribassati, vengono giustapposti suoni collaterali, dai mini arpeggi sui toni acuti e squillanti, agli armonici, al rumore più brutale. La dissonanza regna sovrana; alcuni accordi usati in maniera scientifica sono la seconda minore, la settima maggiore e il tritono, ovvero i più dissonanti in assoluto. Anche Fieldy, che usa un basso a cinque corde, si avvale di una tecnica particolare, un misto di fingerstyle e slap. Fieldy: "Colpisco tutte e quattro le corde con il retro delle dita, oppure le prendo tutte e quattro nello stesso tempo, le pizzico e intanto le schiaffeggio. La maggior parte dei bassisti percuote una corda e pizzica l’altra. Io ho provato a tirarne una, poi due, poi tre, e alla fine tutte e quattro". Insieme a David riescono a creare sezioni ritmiche compatte, dense, spesse e singolari.

Il debutto discografico è pronto e arriva nei negozi sotto il nome omonimo di "Korn". Il gruppo si prepara a lanciarsi in una nuova avventura, come ricorda Munky: "Scrivemmo le canzoni, firmammo il contratto e il tour bus venne a prenderci di fronte a casa. Da allora non ci siamo più guardati indietro". Da allora la musica rock è cambiata, come è cambiata la vita di milioni fan. "Grazie Korn".

1996

- 1996 La lavorazione di "Life Is Peachy" il secondo album, richiede quattro mesi circa, avviene sempre agli Indigo Ranch Studios di Malibu. Ross Robinson è confermato nel ruolo di produttore e con lui l’ingegnere del suono Chuck Johnson. L’album esce il 15 Ottobre 1996 facendo subito il suo ingresso al n.3 della classifica di Billboard. È David a sintetizzare le differenze rispetto al primo all’album di esordio: "Per il primo disco avevamo pianificato tutto prima di registrare le basi. C’era voluto un anno e mezzo per mettere assieme il disco; avevo suonato le canzoni così tante volte che al momento di andare in studio le sapevo perfettamente a memoria. La seconda volta invece siamo entrati in studio ancora freschi, determinati a fare in fretta per non disperdere tutta quell’energia. Più o meno, avevo imparato circa il 60% di quello che dovevo suonare, mentre per il restante 40% delle parti ho improvvisato qualsiasi cosa mi venisse in mente sul momento. Mettevo giù tre canzoni al giorno e in cinque soli giorni ho finito le mie tracce. Non penso di aver fatto più di tre takes per ciascun pezzo. Confesso che quel modo di procedere mi ha reso un po' nervoso. Non volevo buttar giù delle parti di cui non sarei potuto essere soddisfatto; ma è andato tutto bene e l’album ha un'energia che probabilmente non sarebbe emersa con un tipo di lavoro più programmato". Malgrado la pausa forzata dal punto di vista della composizione, dopo i due anni passati in tour la band ha acquisito una nuova consapevolezza di sé e dei propri mezzi. Scrittura dei pezzi e relativa registrazione divengono così un fatto naturale e spontaneo e si lavora in velocità di crociera per una sessantina di ore la settimana di pre-produzione.

1998

- 1998 Jonathan: "Tutto iniziava a suonare allo stesso modo e sentivamo il bisogno di cambiare". Queste sono le premesse alla base del terzo lavoro dei Korn, "Follow The Leader". Per la prima volta i Korn decidono di rinunciare all'esperienza di Ross Robinson, ed è un modo per mettersi alla prova, come spiega Munky: "Eravamo nervosi al pensiero di lavorare con qualcun altro. Ci piaceva lavorare con Ross e non avremmo voluto lasciarlo, ma sapevamo che era giusto così. Avevamo bisogno di fare qualcosa di diverso, di rischiare per spingerci ad un livello superiore".

Il posto di Robinson viene preso da Steve Thompson e le registrazioni vengono fatte agli NRG Studios di North Hollywood.

I cinque sperimentano nuove soluzioni per rinnovare il sound, diversificando il canovaccio senza privarlo della forte impronta personale o invertendo le procedure consuete. Alle spalle di "Follow The Leader" ci saranno nove mesi di lavoro e l'album arriverà nei negozi il 18 Agosto 1998 e subito in uscita al n.1 in classifica negli Stati Uniti, Canada, Nuova Zelanda, Novergia, Gran Bretagna e Francia.

1999

-1999 A metà Novembre esce il quarto lavoro dei Korn. "Issues" è molto diverso dal precedente album in studio sia dal punto di vista musicale sia da quello delle liriche. Jonathan: "Tutto quanto iniziò dopo l'uscita di 'Follow The Leader' e la partenza del 'Family Values'. Mi feci prendere dall'ansia e stavo per impazzire, diventare schizofrenico. C'erano un sacco di casini con il gruppo a causa delle pressioni e delle richieste di continui tour. Le liriche parlano di quel periodo e dell’intera mia vita, compresa la fine del mio matrimonio, le follie che avevo in testa, la verità riguardo ai manager che mi urlavano dietro se volevo cancellare una data, perché ci avrebbero rimesso chissà quanti soldi… A loro non interessava se fossi in grado di cantare o meno! Erano più preoccupati dei soldi che della mia salute o del gruppo. Questo album è un lungo viaggio attraverso tutto quello che ho dovuto affrontare a livello emotivo. Le canzoni sono legate a quel periodo, il culmine di sette anni della mia vita. Funzionavo solo quando ero sul palco a cantare. Appena finito, ritornavo nel mio piccolo mondo depresso. Per me quelle due ore sul palco erano l'unica cosa che mi spingeva ad andare avanti. Il resto del tempo lo passavo nascosto sul tour bus a star male, piangendo senza una ragione e affogando i miei problemi dentro varie sostanze". Ai Korn fans viene affidato il compito, tramite un concorso denominato "MTV Korn Cover Contest", di realizzare la copertina per questo nuovo album. Il vincitore sarà Alfredo Carlos che, oltre ad aggiudicarsi un premio in denaro e ad incontrare la band, ha il privilegio di vedere stampata la propria opera su tutte le copertine di "Issues". Per gratificare anche gli altri 3 finalisti vengono realizzate speciali edizioni in tiratura limitata con le loro copertine. "Issues" viene presentato la sera prima dell'uscita ufficiale all'Apollo Theater di Harlem, storico locale di musica nera, a New York.

2002

-2002 Dopo quasi un anno di registrazioni e continui rinvii, il 7 Giugno "Untouchables", il quinto album dei Korn, arriva nei negozi. L'evoluzione continua, Jonathan canta meglio di sempre e il muro sonoro che lo sostiene è sempre più compatto, minaccioso, tagliente e morbido che nelle prove precedenti. Jonathan: "Credo che 'Untouchables' sia il nostro capolavoro. Con l’aiuto del produttore Michael Beinhorn siamo riusciti a reinventare noi stessi e ad allontanarci da tutto ciò che avevamo realizzato finora e che ora è stato saccheggiato da moltissime band…Credo di aver fatto in passato parecchie parti urlate. Non devo dimostrare più nulla a nessuno da quel punto di vista. E poi troppi gruppi lo fanno di questi tempi. Credo che sia giunto il momento del ritorno dei gruppi con veri cantanti…Ho veramente scoperto uno strumento nuovo che non pensavo di avere. C’è quindi oggi uno spazio maggiore per il canto nella musica dei Korn. L’emozione rimane sempre molto potente, ma viene fuori diversamente. E poi cantare sempre allo stesso modo alla lunga stanca e fa sembrare vecchia la tua musica". "Untouchables" viene presentato dalla band il 10 Giugno sempre a New York (all'Hammerstein Ballroom). Durante lo show la band eseguirà solo quattro brani (Here To Stay, Embrace, Blame, Thoughtless) del nuovo album.

2003

-2003 "Vogliamo prendere le distanze dal nostro ultimo disco (…) e non avremo una grande produzione. Sarà più arrabbiato e più scarno. Ho passato dei momenti difficili che mi hanno ispirato a scrivere canzoni dure". Jonathan introduce così il nuovo album, il primo completamente autoprodotto dalla band, ed il suo commento rispecchia perfettamente l'essenza della sesta opera dei Korn. "Take A Look In The Mirror" esce il 21 Novembre 2003.

2004

-2004 I Korn festeggiano il loro decennio con la pubblicazione di una raccolta. Il "Greatest Hits Vol. 1" viene pubblicato il 1 Ottobre 2004 e segna la fine contrattuale con la Sony (il contratto previsto era di 7 dischi).

2005

-2005 Il 20 Febbraio accade un qualcosa che segna la storia dei Korn. Head rilascia un'intervista alla radio locale rock "KRAB" di Bakersfield, dichiarando di aver lasciato la sua band. Il giorno stesso ha inizio il tam tam della notizia, nei vari fansite e forum di tutto il mondo. Tra l'incredulità e lo scetticismo generali, arrivano le prime conferme da chi era sintonizzato sui 106.1 FM. L'annuncio ufficiale arriva due giorni dopo da Korn.com, le speranze che tutto ciò non fosse vero, che quella voce alla radio fosse semplicemente uno scherzo vanno in frantumi. In poche ore, tra sms, e-mail, giri di telefonate, sono già tutti al corrente della bruttissima notizia.
All'apparenza può sembrare che tutto sia successo tra l'oggi e il domani, ma dalle ultime notizie ci appare improvvisamente un ritratto diverso del nostro Head. Un Head triste, che già da un anno e mezzo pensava di lasciare i Korn, un Head che non riesce più a convivere nei Korn, con lo spirito della band, con la sua morale. Rabbia, dolore, sono tormenti da cui vuole prendere le distanze, sono un qualcosa di negativo da cui vuole uscire, rifacendosi dell'aiuto di Dio. Un Head stanco, con pochi stimoli, che dice: "Mentre gli altri se la spassavano, io sedevo nel tourbus aspettando di morire"...Sono le sue parole, parole pesanti, che riuniscono i nostri cuori affranti, con un grandissimo augurio, che possa trovare la felicità e la stabilità che va cercando.
Un Head timoroso, che iniziava a sentirsi legato al denaro, a sentirsi stufo di inseguire tanti soldi, con milioni di dischi venduti alle spalle, soprattutto adesso che i Korn sono proprietari della propria produzione musicale e che la situazione potrebbe degenerare, dopo aver completato il contratto con la Sony. L'8 Febbraio scrive una lettera al management dei Korn dove spiega i motivi per i quali ha deciso di lasciare il gruppo, in primo piano le obiezioni morali contro la musica ed i video dei Korn. "Intendo trovare il mio modo di aiutare chiunque voglia vedere la luce alla fine del tunnel. Devo andare in basso per apprezzare gli alti della vita e non sarà perfetto, ma è dannatamente vicino al mio cuore".

Niente sarà più lo stesso, non mancano dichiarazioni (anche avvelenate dalla stampa) ed interviste tra le due parti (Korn vs. Head), di cui purtroppo non sappiamo che farcene; Brian "Head" Welch col passare dei mesi è sempre più lontano dai suoi compagni, diventando presto un capitolo chiuso. Intanto i quattro orfani di Head si mettono al lavoro e il 5 Aprile iniziano ufficialmente le sessioni di incisione del Nuovo Album che si aspetta per l'autunno.

2 Dicembre 2005, esce il nuovo album, intitolato "See You On The Other Side" per la nuova major EMI/Virgin Music. L'album suona in modo molto differente rispetto alle produzioni passate, il suono è più industriale ed elettronico. "Volevamo intraprendere nuovi percorsi, coniugare composizioni dure con elementi maggiormente sperimentali ed esplorare nuovi territori sonori. 'See You On The Other Side' è una sorta di esperimento anche per noi stessi (...)" dichiara Jonathan. A contribuire a questa sorta di esperimento i produttori Atticus Ross e The Matrix. Tantissimi fan però preferiscono quelle sonorità che nel corso degli ultimi dieci anni hanno caratterizzato lo stile del gruppo, preoccupandosi delle scelte future. La risposta non è delle migliori. Jonathan Davis: "E' come aver aperto la porta su di una nuova fase della nostra carriera, lasciandoci dietro tutto quello che eravamo in precedenza. Varcando questa soglia, i Korn sono praticamente rinati."

Definitivamente chiuso il capitolo SYOTOS, i Korn rientrano nel loro studio di Los Angeles con la bellezza di 18 canzoni sotto forma di demo, scritte in un mese circa. Con loro c’è anche Zac Baird aka “HoRse”, il tastierista con la testa di cavallo che si sono portati dietro durante il tour mondiale per SYOTOS assieme alla backup band (formata da Rob Patterson, Michael Jochum e Kalen Chase).

Jonathan parla subito bene del lavoro svolto da Zac, che definisce molto ambient, anche se non viene annunciato come nuovo membro ufficiale della band. Nel mentre i Korn si preparano per il primo show completamente acustico della loro storia: “MTV Unplugged: Korn”. Ospiti Amy Lee (per Freak On A Leash) e i The Cure al completo (per un mix tra Make Me Bad ed In Between Days). Al concerto però manca David ed il pubblico presente, preoccupato, comincia a domandarsi il perché della sua inaspettata assenza… Fieldy glissa, raccontando laconicamente che il drummer non si sentiva bene. Pochi giorni dopo Jonathan scrive sul suo blog che David si sente ‘esaurito’ e che per il prossimo album ed il prossimo tour NON starà insieme alla band. “Si è preso una pausa”, cominciano a riportare i siti di tutto il mondo. Le stesse parole rilasciate da David stesso, le uniche. Finisce l’anno e finiscono i primi lavori in studio.
GENNAIO-FEBBRAIO 2007
Resta aperta la questione-David e dopo qualche settimana emerge il nome di chi siederà sul suo sgabello: è niente meno che il leggendario Terry Bozzio, noto per i suoi lavori con l’altrettanto epico Frank Zappa, ma anche Jeff Beck, la Metropole Orkest ed un’infinità di altri artisti. L’arrivo in studio di Terry viene annunciato con entusiasmo da Jonathan e preso altrettanto bene dai koRnfans di tutto il globo. Terry lavora duramente con la band per fissare gran parte del materiale prodotto dal trio dei The Matrix (Scott Spock, Graham Edwards e Lauren Christy), otto ore al giorno per quasi tre settimane di fila. Terry è felice di far parte della koRnfamily e si diverte a suonare il nuovo materiale della band. Ma non solo. A detta di Jonathan, la presenza stessa di un simile talento in studio con loro porta i Korn a reinterpretare se stessi e la propria musica, persino il modo di approcciare il canto di Jonathan. La band allora comincia a scrivere un pezzo al giorno, di corsa quasi, dietro alle illuminanti indicazioni di Terry. Jonathan è meravigliato, quasi spaventato dalle possibilità aperte dall’arrivo del batterista e definisce la nuova musica come un mix di stili molto diversi: dall’heavy al funebre, passando per il progressive, dietro l’influenza di Terry, il miglior batterista del mondo…
MARZO-APRILE 2007
Munky dichiara che la band ha finalmente finito di scrivere il materiale che verrà inciso sul Nuovo Album. Parla dello stile di Terry, molto diverso rispetto a quello di David, ovviamente e della pluralità di stili a cui il gruppo stesso è andato incontro durante il processo creativo. Ci sono anche un paio di occasioni per provare a suonare dal vivo tutti insieme e presentare al pubblico l’ultimo “acquisto” della band: Clint Lowery (leggendaria chitarra dei Sevendust), che darà manforte a Munky durante le esibizioni dal vivo, prendendo così il posto del dimissionario Rob Patterson.

Il primo del mese il gruppo è ospite della trasmissione televisiva The Tonight Show With Jay Leno, dove suona una maestosa versione acustica di Throw Me Away per pubblicizzare l’imminente uscita dell’Unplugged. Una settimana più tardi, i Korn sono ospiti degli studi di KROQ Radio, per il Breakfast with KoRn contest, dove suonano alcuni brani acustici ad un ristretto pubblico di fans e per gli ascoltatori dell’emittente radiofonica. Intorno alla metà del mese finiscono i lavori di incisione del Nuovo Album dei Korn, tranne per le parti vocali di Jonathan. In studio si sono avvicendati i The Matrix e Atticus Ross, lo stesso team responsabile della produzione del precedente album. Il 30 Marzo, ad un concerto grauito tenuto per la comunità losangelena dei Boost Mobile Rock Corps, i Korn si presentano con un’altra novità nella formazione: dietro la batteria non c’è più Terry infatti, ma il biondo Brooks Wackerman, drummer dei Bad Religion, fratello del più famoso Chad. Né la band, né il management danno alcuna spiegazione al riguardo e cominciano le speculazioni più assurde sulla sorte di Terry, fino a quando koRnspace.com, uno dei fansite più in vista del panorama internettiano, annuncia per primo l’uscita di Terry dalla band. Sconosciute le motivazioni. Sono in molti a sperare in un semplice pettegolezzo, ma l’11 Aprile si ha la conferma, purtroppo: il management dei Korn dichiara su HardDrive Radio che Terry Bozzio non sta lavorando più con la band e con non andrà in tour coi Korn quest’estate, come annunciato a Gennaio. I Korn sono di nuovo in tre.
Inoltre si viene a sapere che lo stesso Terry avrebbe collaborato soltanto ad una parte del materiale poi usato in studio per realizzare il Nuovo Album dei Korn.
ALTRI DETTAGLI SUL NUOVO ALBUM
Molte sono le novità presenti in studio per questo Ottavo Album dei Korn, oltre all’assenza di David e ai repentini cambiamenti di lineup. A partire dalla strumentazione in dotazione a Munky e Fieldy. Il primo ostenta infatti una numerosissima serie di chitarre (anche a 6 corde e double-neck), tra cui una Ibanez 8 corde custom realizzata appositamente per lui, mentre il collega Reginald tiene tra le mani un poderoso basso a 15 corde, realizzato dieci anni fa dal funambolico bassista Jauqo III-X, strumenti che finiranno in parte nel Nuovo Album.
Oltre agli strumenti veri e propri, cambia anche l’approccio compositivo di tutta la band. Non è più il solo Munky infatti a curare tutte le parti chitarristiche, ma anche Jonathan (come già avvenuto altre volte, in passato) e lo stesso Fieldy. A questo si somma il lavoro svolto alle tastiere da Zac, sempre presente durante tutto il processo di scrittura e il consueto contributo dato da Jonathan in alcune parti di batteria (vista anche la temporanea assenza di David).
Il 20 Aprile si viene a risolvere la sempre più delicata “situazione drummer”, quando Jonathan e Fieldy annunciano l’arrivo in casa Korn di niente meno che Joey Jordison, conosciuto in tutto il mondo come il batterista più veloce nella storia del metal, oltre che batteria degli Slipknot, ovviamente. Joey è entusiasta di poter aiutare la band dal vivo e non vede l’ora di poter suonare con loro per i prossimi cinque mesi di tour mondiale (al termine dei quali dovrebbe rientrare in studio con i suoi ‘knot per fissare un altro album di inediti). Quanto a Terry, Jonathan glissa senza elargire spiegazioni: “Le cose non hanno funzionato…è però presente nel Nuovo Album, abbiamo passato un gran bel periodo di lavoro insieme a lui…aveva bisogno di proseguire i suoi progetti, meglio così.”
Indimenticabile il tour mondiale estivo dei Korn del 2007, con Joey dietro le pelli e Clint alla seconda chitarra, oltre che la consueta "backup band", carrozzone sonoro ormai arroccatosi alla band per tutte le performance dal vivo. L'annata si concluderà, dopo la release mondiale di Untitled alla fine di Luglio (con mini-live gratuito al molo 17 di New York City) con il "Bitch We Have a Problem Tour" diviso in 2 tronconi, prima parte negli USA e seconda parte, già a Gennaio 2008, in Europa. Si apre un nuovo capitolo. Al posto di Clint entra il funambolico Shane Gibson, già chitarrista di Jonathan e del suo progetto solista "Alone, I Play", che segnerà il periodo autunnale con alcune date in piccoli club e locali sparsi in tutt'America.
GENNAIO-GIUGNO 2008
I Korn tornano in Europa per presentare l'Untitled e dietro alla batteria stavolta c'è il brillante Ray Luzier (David Lee Roth Band, Army Of Anyone) che si fa subito amare dai koRnfans per il suo stile molto simile a quello di David, che però continua a non far sapere niente di sé. Dopo pochissime date, alcune gravi questioni familiari costringono anche Munky a lasciare temporaneamente la band nel bel mezzo del tour, che non viene interrotto per far fronte alle pressanti richieste dei fans europei (alcuni dei quali non vedevano la band esibirsi dal vivo da quasi dieci anni!). Prende il suo posto Shane Gibson, sosituito da un rientrante Rob Patterson. Munky rientrerà nei ranghi soltanto il 23 Febbraio, seconda data italiana dei Korn, al Datch Forum di Milano, per la gioia di tutti. Il tour attraversa tutta Europa, poi Emirati Arabi (dove debuttano), Sud Africa, Sud America ed infine Australia, con ultimissima data alla Vector Arena di Auckland, in Nuova Zelanda.
JONATHAN DAVIS 'ALONE, I PLAY' EURO TOUR
Delle oltre 30 date previste, Jonathan è costretto a cancellarne quasi la metà, per alcuni problemi familiari. Il suo primo tour solista è cmq un successo e la sua band, i "Simply Fucking Amazings" o SFA presentano uno show veramente valido, che propone classici mai suonati dei Korn così come covers e brani della QOTD soundtrack. Il tour approda per ben 2 volte in Italia, al 'Fillmore' di Cortemaggiore (PC) e a Sesto al Reghena (PD), l'11 e il 12 Giugno. Il 16 Giugno, alla Union Chapel di Londra, ha termine anche questo primo tour solista di Jonathan Davis. Restiamo in attesa di tutti i progetti paralleli dei membri della band e non: l'8 Agosto infatti uscirà il primo disco dei Fear And The Nervous System, capeggiati da Munky, con Billy Gould al basso, Wes Borland alla chitarra in un paio di brani, Leo Ross a programming a chitarre, Brooks Wackerman alla batteria e Zac Baird a tastiere e programming. Il 9 Settembre sarà invece la volta del disco di Brian "Head" Welch, intitolato "Save Me From Myself", dove hanno suonato anche Josh Freese alla batteria e Tony Levin al basso. A date da destinarsi invece il progetto Stillwell, a cui partecipa Fieldy, sia come musicista che produttore e il disco solista di Jonathan con i SFA.
NOVEMBRE 2008
Sarà soltanto a Novembre che i Korn rientreranno nei loro studi per occuparsi del Numero Nove, il Nuovo Album, con Ray Luzier alla batteria. E stavolta pensiamo in molti che sarà davver un ritorno alle origini, in quanto alla produzione ci sarà un nome che ha letteralmente fatto la Storia dei Korn: Ross Robinson. E non c'è bisogno di aggiungere altro...
Fonte: kornitaly.com