Biografia Bob Marley

Robert Nesta "Bob" Marley è stato un cantautore, cantante, chitarrista reggae giamaicano.

È considerato il più importante musicista reggae di sempre, ed ha avuto il merito di rendere popolare il genere fuori dalla Giamaica. Grazie alla sua opera, un mese dopo la morte fu insignito del prestigioso Jamaican Order of Merit. Molte delle sue canzoni parlano delle lotte dei poveri e degli emarginati dal potere.

La sua attività ebbe inizio nel 1964 suonando nella band The Wailers, dopo lo scioglimento della band avvenuto nel 1974 suona come Bob Marley and The Wailers assieme ad alcuni musicisti di sostegno.

Bob Marley nacque a Nine Mile, nella parrocchia civile di Saint Ann, in Giamaica, nel 1945 da padre britannico e madre giamaicana e morì a soli 36 anni a Miami stroncato dal cancro. Nella sua breve esistenza ha avuto il merito di portare alla ribalta planetaria il Reggae, genere musicale nato dal mischiarsi dello ska, originario dell'isola caraibica, con la musica e la cultura africane patrimonio degli schiavi arrivati durante la colonizzazione inglese. Nel 1967 Marley si convertì dal Cristianesimo al Rastafarismo (movimento politico-religioso che riconosce nel negus d'Etiopia colui che ricondurrà in Africa il suo popolo disperso). Con i suoi Wailers, band composta tra gli altri da Peter Tosh, suonò ovunque in giro per il mondo. Nella sua musica si sente la lotta contro l'oppressione politica e razziale e la voglia di unificare tutti i popoli di colore come unico modo per raggiungere la libertà. I shot the sheriff but i didn't shoot the deputate...L'aspetto politico della sua vita è stato, se possibile, molto più importante di quello artistico. Marley divenne un leader politico, spirituale e religioso. Nel 1978 gli fu conferita, a nome di 500 milioni di africani, la medaglia di pace dalle Nazioni Unite. Nello stesso anno riunì, durante un suo concerto, tutte le diverse fazioni che si combattevano nei sobborghi di Kingston. La gratificazione maggiore la ottenne nel 1980 quando venne invitato a participare alla celebrazione dell'independenza dello Zimbabwe.

Robert Nesta Marley nacque nel villaggio di Rhoden Hall situato ai piedi della collina di Nine Miles, nella regione di St. Ann's Bay, nella Giamaica settentrionale, si presume nel 6 febbraio 1945, anche se non si è pienamente sicuri. Suo padre, Norval Sinclair Marley era un giamaicano bianco di discendenza inglese, nato nel 1895 da genitori originari del Sussex. Norval era un capitano della marina, oltre che un sovrintendente delle piantagioni, quando sposò Cedella Booker, all'epoca diciottenne giamaicana di colore.

La loro relazione provoca subito uno scandalo, la famiglia di Marley, scoperta l'unione tra Norval e Cedella decide di allontanare e diseredare il figlio. In un primo momento Norval provvedeva al sostentamento economico della moglie e del figlio, sebbene li vedesse raramente, essendo spesso in viaggio. Poi però prese la decisione di abbandonare Cedella, la sposa nel 1944 e il giorno dopo la lascia e parte definitivamente per Kingston senza dare alla moglie il nuovo indirizzo, così Cedella rimarrà da sola senza sostentamento e incinta. I due si rivedranno solo una volta in occasione della nascita di Bob. Bob aveva appena 10 anni quando il padre morì a causa di un infarto nel 1955, all'età di 60 anni.

Cedella nonostante tutto non colpevolizzerà il marito, così infatti disse: « Resterà un buon uomo, costretto ad agire male dalla sua famiglia e dalle regole della società »
(Cedella Booker)

Bob, invece, conserverà sempre un senso di rifiuto verso il padre: « Non ho avuto padre. Mai conosciuto... Mio padre era come quelle storie che si leggono, storie di schiavi: l'uomo bianco che prende la donna nera e la mette incinta»
(Bob Marley)

Robert fu vittima di pregiudizi razziali da giovane, a causa delle sue origini razziali miste, ed affrontò la questione della sua identità razziale durante tutta la sua vita. Una volta disse: « Io non ho pregiudizi contro me stesso. Mio padre era bianco e mia madre era nera. Mi chiamano mezza-casta, o qualcosa del genere. Ma io non parteggio per nessuno, né per l'uomo bianco né per l'uomo nero. Io sto dalla parte di Dio, colui che mi ha creato e che ha fatto in modo che io venissi generato sia dal nero che dal bianco.»

Agli inizi degli anni '50 Cedella decide di lasciare Rhoden Hall per andare in città, all'inizio il padre Omeriah si oppone con decisione ma successivamente prende atto della forte volontà della figlia di trasferirsi. Le suggerisce soltanto, per il bene di suo figlio, di far terminare a Bob la scuola a Rhoden Hall. Intanto la madre si trasferisce a Trenchtown, un sobborgo di Kingston, la capitale della Giamaica, e Bob la raggiungerà due anni dopo, all'età di 12 anni. Degrado e disperazione caratterizzano questa parte della città, le condizioni di Trenchtown verranno descritte da Bob in questo modo:«Trenchtown non è in Giamaica, Trenchtown è ovunque, perché è il luogo da cui vengono tutti i diseredati, tutti i disperati, perché Trenchtown è il ghetto, è qualsiasi ghetto di qualsiasi città... E se sei nato a Trenchtown, non avrai la benché minima possibilità di farcela»
(Bob Marley)

Anche qui, come negli slums di Kingston nascono dei sentimenti di rivolta verso il sistema da parte dei giovani neri che vivono ai margini della società. Sono i rude boys giovani afrocaraibici che manifestano il loro dissenso verso la cultura e l'ordine attraverso il rifiuto del lavoro e la conduzione di una vita fatta di espedienti, compiendo bravate provocatorie e piccoli crimini. Gli ideali anti-sistema saranno caratteristici più tardi del movimento Rasta, che non assumerà, però, connotazioni così violente. Marley comunque non si avvicinò a questi giovani, però non mancò di allontanarli dalla violenza e dal loro atteggiamento negativo con i testi di alcune delle sue canzoni.

Fu costretto ad imparare l'autodifesa, dato che fu vittima di ripetuti episodi di bullismo, causati sia dalla sua origine razziale, sia dalla sua bassa statura (era alto 163 cm). Riuscì quindi a guadagnarsi una reputazione a causa della sua forza fisica, che gli portò il soprannome di "Tuff Gong".

A 15 anni il giovane Bob lascia la scuola e inizia a lavorare come elettricista, stringe anche una grande amicizia con Neville O'Riley Livingston, "Bunny" per gli amici, che vive con suo padre Thaddeus Livingstone e i suoi otto fratelli in Second Street, vicino a Bob e sua madre. Bunny lo inizia alla musica e al canto: partecipano insieme a canti religiosi, lo introduce nel mondo degli strumenti a corda e gli fa ascoltare i successi del momento attraverso un'emittente di New Orleans.

La formazione musicale di Marley avviene in questo contesto di povertà. Bunny si deve arrangiare con quello che ha, non ci sono i mezzi per comprare una chitarra nè una buona radio così per costruire qualcosa con le sembianze di una chitarra ricava la cassa di risonanza da una corteccia intagliata, un manico di bambù per l'impugnatura e dei fili elettrici come corde. Questo però non impedisce ai due amici di entrare in contatto con il mondo della musica, infatti grazie a un vecchio apparecchio radiofonico, riescono ad ascoltare il Rhythm & Blues di gruppi come gli Impressions, Ray Charles e anche Elvis Presley. Con questo mix Bob si crea la sua cultura musicale.

Nel loro tempo libero, Bob e Bunny suonavano con Joe Higgs, un cantante locale e devoto Rastafari, che viene riconosciuto da molti come mentore di Bob. Durante una jam session con Higgs e Livingston, Marley incontrò Peter McIntosh, più tardi conosciuto come Peter Tosh, il quale aveva ambizioni musicali simili.

Nel 1962, all'età di 16 anni, Bob registra i suoi primi due singoli, Judge Not e One Cup of Coffee, con il produttore musicale del luogo, Leslie Kong. Questi dischi, che furono rilasciati dall'etichetta Beverley's sotto lo pseudonimo di Bobby Martell, attirarono poco l'attenzione del mercato.

Nel 1963 Bob Marley, Bunny Livingston, Peter McIntosh, Junior Braithwaite, Beverley Kelso e Cherry Smith fondarono un gruppo ska e rocksteady chiamato "The Teenagers". Più tardi, il nome fu cambiato in "The Wailing Rudeboys", quindi in "The Wailing Wailers", e infine in "The Wailers". Nel 1966 Braithwaite, Kelso e Smith lasciarono la band al vero e proprio cuore del gruppo, formato da Bob Marley, Bunny Livingston e Peter McIntosh.

Marley divenne quindi il leader del gruppo, il cantante, e lo scrittore della maggior parte dei testi. La maggior parte dei primi lavori del gruppo, incluso il primo singolo Simmer Down, fu prodotto da Coxsone Dodd allo Studio One. Simmer Down raggiunse l'apice delle classifiche Giamaicane nel 1964 e i Wailers vennero proposti come miglior gruppo nazionale. Proseguirono con canzoni come "Soul Rebel" e "400 Years".

Nel 1966 Bob Marley sposa Rita Anderson Marley, una componente delle I Threes (Rita Marley, Marcia Griffiths e Judy Mowatt) coriste del gruppo. Da lei ha avuto tre dei suoi tredici figli (due adottati dalla precedente relazione di Rita, tre avuti con la stessa, e altri 8 con altre donne), tra i quali David, Ziggy Marley, Stephen Marley e Damian Marley che continuano la tradizione della musica del padre con la loro band, i Melody Makers.

Dopo il matrimonio, la coppia si trasferisce per alcuni mesi nella residenza della madre di Bob a Wilmington, nel Delaware. Dopo essere tornato in Giamaica, Bob aderisce al movimento Rastafariano, e comincia a sfoggiare i suoi caratteristici dreadlock. Dopo un litigio con Dodd, Bob Marley e il resto del gruppo si uniscono alla band di Lee "Scratch" Perry, The Upsetters. Sebbene la collaborazione sia durata meno di un anno, molti ritengono che la produzione migliore dei Wailers si concentri in questo periodo. Marley e Perry si separarono dopo una disputa sui diritti di registrazione, ma rimasero amici e lavorarono ancora insieme.

Tra il 1968 e il 1972 Bob e Rita Marley, Peter McIntosh e Bunny Livingston produssero un re-cut di alcune vecchie canzoni per la JAD Records a Kingston e a Londra, nell'intento di esportare il sound dei Wailers. Più tardi, Livingston confessò: "quelle canzoni non avrebbero mai dovuto essere pubblicate su un album... erano solo delle demo da fare ascoltare a delle case discografiche...".
Il primo album dei Wailers, Catch a Fire, fu rilasciato su scala mondiale nel 1973, riscuotendo successo. Fu seguito l'anno dopo da Burnin', che conteneva le canzoni "Get Up, Stand Up" ed "I Shot the Sheriff" di cui Eric Clapton produsse una cover, contribuendo ad elevare il profilo internazionale di Bob Marley.

I Wailers si sciolgono nel 1974, quando ognuno dei tre componenti fondamentali prova a continuare la propria carriera come solista. Le ragioni dello scioglimento affondano tuttora nel mistero. Qualcuno asserisce che ci fosse disaccordo tra Marley, Tosh e Livingston riguardo le performance, altri pensano semplicemente che Bunny Wailer e Peter Tosh preferissero a tal punto lavorare da solisti.

Nonostante lo scioglimento, Bob Marley continuò a suonare sotto il nome di "Bob Marley & the Wailers". I nuovi componenti della band di sostegno erano i fratelli Carlton e Aston Barrett, detto "Family Man", rispettivamente alla batteria e al basso, Junior Marvin e Al Anderson alla chitarra, Tyrone Downie e Earl Lindo detto "Wya" alle tastiere, Alvin Patterson "Seeco" alle percussioni. Le "I Threes" composte da Judy Mowatt, Marcia Griffiths e dalla moglie di Bob, Rita, all'accompagnamento vocale.

Nel 1975 Bob Marley irrompe sul mercato internazionale con il suo primo storico singolo, "No Woman, No Cry", dall'album Natty Dread. Questo fu seguito dal successo del 1976, Rastaman Vibration, che rimase per ben quattro settimane nella top ten di Billboard Charts negli Stati Uniti.

Nel dicembre 1976, due giorni prima di "Smile Jamaica" un concerto organizzato dal primo ministro della Giamaica, Micheal Manley, allo scopo di alleggerire le tensioni tra i due gruppi politici in guerra, Bob, la moglie Rita e il loro manager Don Taylor subirono un attacco da parte di un gruppo armato composto da ignoti nella residenza di Bob. Taylor e Rita riportarono ferite gravi, che però furono curate completamente. Bob riportò solo delle ferite lievi al petto e al braccio. Si ritiene che tale attacco fosse stato causato da motivi politici, essendo visto il concerto come un modo di supportare il primo ministro Manley. Nonostante tutto, il concerto si tenne e Bob Marley si esibì come in programma. Quando gli fu chiesto perché avesse cantato quella sera egli rispose:

"Perché le persone che cercano di far diventare peggiore questo mondo non si concedono un giorno libero... Come potrei farlo io?!"

Bob Marley si trasferì dalla Giamaica in Inghilterra nel 1976, dove registrò gli album Exodus e Kaya. Exodus rimase nelle classifiche inglesi per ben 56 settimane consecutive. Includeva singoli di spessore come Exodus (canzone che si basa su un solo accordo, il la minore), "Jamming", "One Love", "Three little birds" e "Waiting in Vain".

In Inghilterra, Marley fu arrestato per possesso di piccole quantità di cannabis, mentre viaggiava verso Londra.

Nel luglio 1977 gli fu diagnosticato un melanoma maligno a un alluce a seguito di una partita di calcio, ma egli rifiutò le cure anche a causa della sua religione (Rastafarianesimo) secondo cui il corpo umano deve rimanere "integro".

Nel 1978 Bob Marley organizza un nuovo concerto politico in Giamaica, dal nome One Love Peace Concert, sempre nel tentativo di arrestare l'ostilità tra i due partiti in guerra. Su espressa richiesta di Marley, i due leader rivali, Michael Manley ed Edward Seaga si incontrarono sul palco e si diedero la mano.

Nel 1979 fu invece prodotto un album pregno di significati politici, Survival, contenente canzoni come Zimbabwe, Africa Unite, Wake Up and Live e Survival, che riportavano l'attenzione di Marley alle sofferenze dei popoli africani. Agli inizi del 1980 fu invitato alle celebrazioni del 17 aprile per la indipendenza dello Zimbabwe.

Nel 1980 il disco Uprising segna la fine della produzione di Bob Marley. Si tratta di un disco pregno di significato religioso, che contiene singoli come Redemption Song e Forever Loving Jah. Ed è proprio in Redemption Song che Marley cantò: «Emancipate yourselves from mental slavery, no one but ourselves can free our minds...»
(Redemption Song)

Il cancro, nel frattempo, si estese dalla pelle dell'alluce destro al cervello, ai polmoni, al fegato, e allo stomaco. Dopo aver concluso una trionfale tournée estiva in Europa suonando anche in Italia (100.000 spettatori allo Stadio Meazza di Milano il 27 giugno 1980) Marley tornò negli USA e portò a termine le prime date del programma. Dopo 2 concerti al Madison Square Garden di New York però Marley ebbe un collasso facendo jogging al Central Park. Il 23 settembre 1980 Bob tenne il suo ultimo concerto allo Stanley Theater a Pittsburgh. Dopo l'evento, Bob si reca a Monaco, in Germania, per un consulto medico dal dottor Josef Issels, specializzato nel trattamento di malattie in fase terminale. Purtroppo però il tumore è troppo esteso per essere trattato.

Un ulteriore peggioramento si avverte nel volo di ritorno dalla Germania verso la Giamaica. Il volo viene quindi deviato in direzione di Miami, dove Bob viene ricoverato presso il Cedar of Lebanon Hospital, dove muore la mattina dell'11 maggio 1981. Le ultime parole di Bob furono rivolte al figlio Ziggy Marley: "Money can't buy life".

Bob Marley ricevette funerali di stato in Giamaica, con elementi combinati dei riti delle tradizioni dell'ortodossia etiopica e Rastafari. Fu sepolto in una cappella vicino al suo luogo di nascita, insieme alla sua Gibson Les Paul "Solid Body", il suo pallone da calcio, una pianta di marijuana, un anello che indossava ogni giorno, donatogli dal principe etiope Asfa Wossen e una Bibbia. Un mese dopo i funerali, fu riconosciuto a Bob Marley il Jamaican Order of Merit.

Bob Marley morì senza fare testamento.

Nel 1983 viene rilasciato un album postumo dal titolo Confrontation, che contiene canzoni e materiale registrato durante la vita del cantante, che comprende la celebre Buffalo Soldier.

Nel 1994 viene inserito nella Rock and Roll Hall of Fame. Il Time scelse l'album Exodus come migliore del ventesimo secolo.

Nel 2001 Bob Marley è stato insignito del premio Grammy alla carriera. Sempre del 2001 è il documentario Rebel Music, che ripercorre la sua vita.

Nell'estate del 2006 la città di New York ha nominato una porzione di Church Avenue che va da Ramsen Avenue alla novantottesima strada, nell'East Flatbush di Brooklyn, Bob Marley Boulevard.

Bob Marley è considerato dal suo popolo una guida spirituale e ogni 6 febbraio in Giamaica vi è una festa nazionale in suo onore.

Un'eccellente fonte di informazioni su Bob Marley come uomo, sulla sua religione, la sua musica e il movimento legato a lui si trova nel libro di Timothy White, titolo originale: Catch a Fire, in italiano: Bob Marley.
Fonte: wikipedia.org